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L’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, fa presente alla Giunta
regionale che alcune specie di corvidi presenti in Valle d’Aosta, ghiandaia, cornacchia grigia e
cornacchia nera, sono responsabili di danni rivolti a frutteti e vigneti, colture che, in
considerazione delle peculiarità agricole valdostane, sono da considerarsi di alto pregio e
d’importanza sia economica (produzioni di alta qualità) che turistico/ambientale (diversificazione
paesaggistica con alternanza di diverse colture agrarie, recupero di siti incolti ed abbandonati
mediante creazione di nuovi vigneti e frutteti di montagna), con conseguente disagio e perdita
economica da parte dei proprietari dei fondi interessati.
Evidenzia che la Ghiandaia è una specie di ambiente boschivo ed è soggetta a spostamenti
autunnali invasivi legati alla carenza di cibo nell’area di origine; si nutre sia di semi di varia natura
(grano, avena, mais e orzo) sia di frutti (ghiande, mele, albicocche, ecc.) e di un’ampia gamma di
prede animali.
Sottolinea che la Cornacchia nera, specie onnivora di ambienti parzialmente alberati, è
stata favorita dalle trasformazioni ambientali operate dall’uomo, non ultima la creazione di
discariche, e ne segue gli insediamenti sino a quote più elevate; è una specie molto diffusa in
Valle d’Aosta e grazie alla notevole intelligenza ed alla capacità di trovare cibo, ha un basso
rischio di estinzione.
Fa presente che la Cornacchia grigia è presente con piccoli numeri soprattutto in bassa
Valle ed ha abitudini alimentari e comportamentali simili a quelle della Cornacchia nera; rimane,
di norma, confinata agli ambienti di pianura e non sale quasi mai di quota.
Evidenzia che negli ultimi anni, inoltre, si è osservata la comparsa e un deciso aumento
anche della specie Gazza, soprattutto sino a 600 m di quota, senza, per il momento, ricevere
segnalazioni di danni all’agricoltura.
Sottolinea che le specie di cui trattasi sono responsabili di interferenze ed impatti alle
attività antropiche, in particolare, per quanto attiene alla ghiandaia, il danno maggiormente
avvertito sul territorio regionale è quello a carico dei meleti e, anche se il valore economico dei
danni arrecati da questa specie in termini assoluti non è elevato, in realtà, la percezione soggettiva
degli stessi da parte dei produttori risulta molto amplificata a livello psicologico, soprattutto alla
luce delle modalità colturali legate ad attività familiari e part-time.
Ricorda che questi corvidi, oltre alle coltivazioni, possono procurare danni anche al
patrimonio faunistico, essendo dotati di eccezionale capacità predatoria nei confronti di uova e
pulli e potendo arrivare a ridurre i contingenti di altre specie ornitiche, in particolare di quelle che
nidificano sul terreno.
Informa che per quanto attiene alle cornacchie, oltre ai danni ai frutteti, si registra un
rischio d’impatto molto serio per la navigazione aerea, come segnalato dalla società che gestisce
l’aeroporto Corrado Gex.
Evidenzia che, per ridurre le problematiche sopra descritte, la Regione ha messo in atto
diverse azioni di difesa delle colture o di allontanamento dei corvidi di tipo ecologico quali, ad
esempio, reti, zimbelli, detonatori acustici, ecc., le quali, purtroppo, si sono dimostrate poco
efficaci nonché di difficile realizzazione pratica ed economicamente poco sostenibili.
Richiama la legge regionale n. 64 del 27 agosto 1994, ed in particolare l’art. 18, il quale
prevede che la Giunta regionale, sulla base di segnalazioni, rilevazioni o censimenti, dai quali
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emerga che l’eccessivo moltiplicarsi di determinate specie animali provoca alterazioni
dell’equilibrio naturale ed arreca gravi danni alle produzioni agro-forestali o al patrimonio
faunistico o pone gravi problemi di ordine sanitario, può disporre, verificata l’inefficacia di metodi
ecologici di controllo, sentito l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex
Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica), la cattura o l’abbattimento di esemplari delle suddette
specie con mezzi selettivi, anche nelle zone vietate alla caccia, ad esclusione dei parchi naturali
regionali, nei periodi tecnicamente più idonei al raggiungimento dei risultati prefissati, anche al di
fuori del periodo venatorio.
Riferisce che, in considerazione di quanto sopra, l’Amministrazione regionale, tramite il
competente Ufficio per la fauna selvatica della Struttura Flora, fauna, caccia e pesca, il personale
del Corpo forestale della Valle d’Aosta, i proprietari e conduttori dei fondi ricompresi nei territori
interessati dai danni ed i cacciatori esperti abilitati, ha attuato, fino dal 2002, specifiche azioni di
controllo numerico delle citate specie, le cui modalità sono state approvate con specifiche
deliberazioni della Giunta regionale.
Fa presente che le sopraccitate modalità prevedevano, tra l’altro, degli abbattimenti nel
periodo ricompreso tra il 15 giugno ed il 15 settembre di ogni anno, mediante l’utilizzo del fucile
(per la sola specie ghiandaia), nonché delle catture per mezzo di specifiche gabbie (per la sola
specie cornacchia), posizionate nei siti ritenuti idonei dalle competenti stazioni forestali ed
affidate anche a personale esterno all’Amministrazione regionale, al fine del raggiungimento degli
obiettivi prefissati.
Evidenzia che i prelievi attuati nell’ambito dei piani sono stati finalizzati, non tanto alla
diminuizione del numero degli effettivi di popolazione, quanto, piuttosto, alla realizzazione di un
effetto dissuasivo scoraggiante la presenza degli uccelli nei frutteti.
Rende noto il periodo di validità dei sopraccitati piani di controllo numerici è terminato
nell’anno 2013.
Rileva che, alla luce degli indici di presenza delle specie ghiandaia e cornacchia grigia e
nera riscontrati ed in considerazione dei continui danni arrecati ai frutteti ed ai vigneti, produzioni
agricole di alto pregio e di rilevanza economica e turistico-ambientale per il territorio valdostano,
risulta necessario, al fine di garantire il costante contenimento dei danni alle colture di cui sopra,
proseguire ed incentivare l’attività di controllo numerico delle specie ghiandaia, cornacchia grigia
e nera e gazza per il quinquennio 2014-2018.
Evidenzia che gli interventi volti alla riduzione del numero di esemplari dei corvidi
summenzionati, presenti sul territorio regionale, saranno attuati contestualmente alla
manifestazione dei danni (maturazione dei frutti) intervenendo esclusivamente nei comprensori
maggiormente interessati dagli eventi.
Precisa che, considerata la fenologia della maturazione delle colture danneggiate, le
operazioni di controllo numerico delle specie ghiandaia, cornacchia grigia e nera e gazza saranno
attuate nel periodo compreso tra il 1° giugno ed il 30 settembre, con l’eccezione dell’area
aeroportuale dove potranno essere posizionate trappole operative tutto l’anno ed organizzando il
personale delegato allo svolgimento delle attività programmate (personale del Corpo forestale
della Valle d’Aosta, personale della società aeroportuale, proprietari e conduttori dei fondi
ricompresi nei territori interessati dai Piani di controllo e cacciatori esperti abilitati al prelievo).
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Evidenzia che il piano di controllo per la specie gazza verrà attuato, al momento, solo nelle
gabbie presenti nell’area aeroportuale.
Sottolinea che i collaboratori ai Piani di controllo numerico delle specie ghiandaia,
cornacchia grigia e nera e gazza esterni all’Amministrazione regionale, sarano nominativamente
incaricati delle operazioni di controllo numerico e che, al fine dell’utilizzo esclusivo e
responsabile delle gabbie di cattura da parte dei citati collaboratori, saranno predisposte apposite
schede personali di “Protocollo di utilizzo delle gabbie-trappola” da sottoscrivere a cura del
collaboratore preposto.
Riferisce che l’I.S.P.R.A ha espresso parere favorevole al prosieguo del piano di controllo
dei corvidi per il quinquennio 2014-2018 all’interno dei territori delle stazioni forestali ove
maggiori sono i danni con la nota n. 29137 del 14 luglio 2014.
Evidenzia che in data 22 luglio 2014, nel corso di uno specifico incontro, sono state
illustrate le linee guida del piano di controllo a tutte le componenti sociali interessate (associazioni
ambientaliste, agricoltori, cacciatori, Institut Agricole Régional, Corpo forestale della Valle
d’Aosta, C.E.R.F.), che hanno riscontrato favorevolmente lo stesso, non sollevando obiezioni.
Propone, pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, di approvare l’allegato Piano di
controllo numerico dei corvidi per il quinquennio 2014-2018, facente parte integrante della
presente deliberazione.
LA GIUNTA REGIONALE
- preso atto di quanto sopra riferito dall’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Renzo
Testolin;
- richiamata la legge 28 febbraio 1992 n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica
e per il prelievo venatorio” e successive modificazioni;
- richiamata la legge regionale 27 agosto 1994 n. 64 “Norme per la tutela e la gestione della
fauna selvatica e per la disciplina dell’attività venatoria” e successive modificazioni;
- richiamato il parere favorevole dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca
Ambientale protocollo n. n. 29137 del 14 luglio 2014;
- richiamatala deliberazione della Giunta regionale n. 2186 in data 31.12.2013 concernente
l’approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2014/2016 con attribuzione alle
strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati, del bilancio di
cassa per l’anno 2014 e di disposizioni applicative;
- visto il parere favorevole di legittimità sulla proposta della presente deliberazione rilasciato
dal Dirigente della Struttura flora, fauna, caccia e pesca, dell’Assessorato agricoltura e
risorse naturali, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, della legge regionale 22/2010;
- ad unanimità di voti favorevoli,
DELIBERA
1. di approvare il Piano di controllo numerico dei corvidi, per il quinquennio 2014-2018, facente
parte integrante della presente deliberazione;
2. di dare atto che l’attività di controllo numerico dei corvidi è eseguita dai collaboratori esterni
a titolo prettamente volontario e pertanto non comporta oneri a carico dell’Aamministrazione
regionale.
§
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Allegato alla D.G.R. n. 1068 del 25/7/2014
PIANO DI CONTROLLO NUMERICO DEI CORVIDI IN VALLE D’AOSTA PER IL
QUINQUENNIO 2014/2018.
OBIETTIVO
Il Piano di controllo dei corvidi(ghiandaia, cornacchia nera e grigia e gazza) ha come obiettivo
il contenimento dei danni alle produzioni agricole, in particolare ai frutteti ed in misura minore
ai vigneti e per le specie cornacchia nera e grigia e gazza anche la riduzione del pericolo per la
navigazione aerea nelle fasi di decollo ed atterraggio dei veicoli nell’aeroporto regionale.
DURATA DEL PIANO DI CONTROLLO
Il Piano di controllo dei corvidi è previsto per il quinquennio 2014/2018, tempo ritenuto
indispensabile per dare continuità all’azione di contenimento delle specie e poterne valutare
l’efficacia a lungo periodo.
TERRITORIO INTERESSATO
Gli interventi sono attuati nei comprensori maggiormente interessati dai danni
contestualmente alla manifestazione degli stessi (periodo di maturazione dei frutti) e le aree
marginali del sedime dell’aeroporto di Aosta.
METODOLOGIE IMPIEGATE
1. Utilizzo di gabbie di cattura del tipo Letter-box o Box alla francese.
Le gabbie trappola tipo Letter-Box sono grandi voliere con dimensioni comprese tra
2x2x2 m e 3x4x3 nel cui tetto, spiovente verso il centro, viene lasciata centralmente
un’apertura ad inganno, somigliante ad una scala adagiata, ove i pioli costituiscono i
posatoi che sostengono i corvidi prima di scendere all’interno della stessa, attirate da
idonea pasturazione o richiamo vivo.
2. Impiego di uccelli rapaci da parte di falconieri autorizzati.
3. Abbattimento con l’utilizzo del fucile.
SOGGETTI COINVOLTI E LORO COMPITI
Controllo e coordinamento:
Ufficio per la fauna selvatica della Struttura flora, fauna, caccia e pesca: supervisione
dell’attività di controllo, rilascio delle autorizzazioni e relative istruttorie, organizzazione dei
corsi di abilitazione per gli operatori coinvolti, verifica dell’efficacia dei metodi utilizzati.
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Attuazione:
1. stazioni periferiche del Corpo forestale della Valle d’Aosta:
coordinamento e attuazione, all’interno del territorio di competenza, di tutte le attività
di controllo delle specie, effettuazione degli abbattimenti con il fucile; le operazioni
sono coordinate sul territorio in base alle disposizioni impartite dal Comando centrale
e dalla Struttura Flora, fauna, caccia e pesca.
2. personale della società aeroportuale, proprietari e conduttori dei fondi
ricompresi nei territori interessati dal Piano di controllo e cacciatori esperti:
utilizzo e gestione delle gabbie, effettuazione degli abbattimenti con il fucile;
3. falconieri autoorizzati:impiego di uccelli rapaci.
MODALITA’ OPERATIVE
I cacciatori esperti, il personale della Società aeroportuale e i proprietari e i conduttori dei fondi
interessati dai danni partecipano alle operazioni di controllo numerico a titolo prettamente
volontario e senza oneri a carico dell’Amministrazione regionale.
Essi devono essere in possesso di autorizzazione nominativa e/o apposito tesserino individuale
di riconoscimento, rilasciati dalla Regione a seguito di frequentazione e superamento di esame
finale di specifico corso di formazione.
Gabbie-trappola
Al fine dell’utilizzo esclusivo e responsabile delle gabbie di cattura da parte dei citati
collaboratori, sono predisposte apposite schede personali di “Protocollo di utilizzo delle
gabbie-trappola” da sottoscrivere a cura del collaboratore preposto.
Prescrizioni e norme generali per l’utilizzo delle gabbie-trappola. Prescrizioni e norme
generali per l’utilizzo delle gabbie-trappola.
a) Attivazione delle trappole con richiamo vivo o con esca alimentare.
b) Controllo giornaliero delle trappole (disinnescare sempre tutte le trappole se il giorno
seguente non sono possibili i controlli).
c) Pronta liberazione nel luogo stesso di cattura degli animali eventualmente intrappolati,
non appartenenti alla specie bersaglio, con particolare riferimento ai rapaci.
d) Soppressione dei corvidi catturati mediante tecniche eutanasiche in luogo appartato.
e) Compilazione del rendiconto di abbattimento.
f) Sostituzione saltuaria dei richiami vivi.
Uccelli rapaci
L’impiego di uccelli rapaci, sia per l’allontanamento che per l’abbattimento dei corvidi, è
consentito solo da parte di falconieri autorizzati.
Abbattimenti con fucile
Gli abbattimenti con fucile possono essere effettuati dal personale del Corpo forestale della
Valle d’Aosta, da cacciatori esperti e dai proprietari e conduttori dei fondi interessati dai danni
in possesso di porto d’armi per uso caccia.
Nelle aree, ove le norme di sicurezza non permettono l’utilizzo delle armi da fuoco, gli
operatori intervengono con l’impiego del fucile caricato a salve.
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LIMITI TEMPORALI DI INTERVENTO
Abbattimenti con il fucile: dal 1 giugno al 30 settembre di ogni anno per le specie ghiandaia,
cornacchia nera e cornacchia grigia nelle aree con danni alle colture agricole.
Utilizzo di gabbie trappola e di uccelli rapaci: tutto l’anno all’interno dell’area aeroportuale per
le specie cornacchia nera, cornacchia grigia e gazza.
NUMERO MASSIMO ESEMPLARI PRELEVABILI
600 ghiandaie all’anno.
300 animali (gazze, cornacchie nere, grigie e/o ibridi) all’anno.
DESTINAZIONE DEI CAPI ABBATTUTI
I capi abbattuti sono consegnati all’Amministrazione regionale che provvederà al loro
smaltimento a norma di legge, previa l’eventuale effettuazione di analisi sanitarie e rilievi
morfologici e statistici.